sabato 25 febbraio 2017

Robert Kirk e il regno delle fate


 
Robert Kirk nacque ad Aberfoyle, in Scozia, nel 1644. Era un ministro del culto presbiteriano, uno come tanti apparentemente, ma nel corso della sua vita effettuò degli studi che lo distinsero in maniera particolare. Kirk dedicò infatti molti anni della sua vita a ricercare e ad analizzare le antiche leggende della Scozia, che alla sua epoca venivano ancora tramandate e tenute in particolare considerazione.
Nonostante Kirk fosse un uomo di fede, la sua ricerca si concentrò sugli esseri che possiamo definire magici, come Elfi, Fauni e Fate. Egli raccolse le sue osservazioni in un libro, che in realtà venne stampato e pubblicato solo diversi anni dopo la sua morte. In questo testo, intitolato The secret Commonwealth (e reso in italiano con Il regno segreto), venivano riportate le credenze degli abitanti della scozia riguardo queste creature, che potevano essere viste da chi era dotato di una vista particolare, capace di vedere al di là delle cose strettamente materiali. Questi esseri venivano descritti come di varia natura e carattere. Alcuni erano benevoli nei confronti degli uomini, altri giocherelloni e dispettosi, altri ancora potevano essere ostili e violenti.
Alcuni abitanti del regno segreto potevano arrivare a rapire i bambini nella culla e portarli nel loro mondo. Questa tuttavia poteva essere anche la fine degli uomini troppo curiosi. Una legenda scozzese infatti narra che Robert Kirk in realtà non sia mai morto e che la sua tomba sia vuota. Egli sarebbe stato preso dalle fate e trasportato nel regno segreto, poiché aveva osato dire e scrivere troppo sul loro conto e non poteva certo rimanere impunito.

giovedì 16 febbraio 2017

Tassa sui cani: tutti i motivi per essere contrari


Si fa sempre più strada, a livello nazionale come a livello europeo, l’idea di introdurre un nuovo tributo sul semplice possesso di un animale. Le ipotesi e i progetti sono molti, ma sembra che si vada sempre più in questa direzione e l’intento è quello di colpire in particolar modo i proprietari di cani. Le ragioni di questa scelta sono molte. Alcuni ritengono che i cani in circolazione siano troppi, che generino numerosi problemi alla collettività, e soprattutto spese a carico delle amministrazioni.
La presenza di un numero elevato di cani, infatti, comporterebbe un numero sempre maggiore di accoppiamenti tra animali e i nuovi cuccioli, che spesso vengono abbandonati, finiscono per aumentare il problema del randagismo. I cani randagi possono essere aggressivi e pericolosi per l’uomo e obbligherebbero le amministrazioni a spese elevatissime per le sterilizzazioni ed il mantenimento nei canili.
Ma chi vuole l’introduzione di questo nuovo tributo ritiene che i cani siano un peso economico in quanto la maggior parte dei padroni non pulirebbe strade, marciapiedi e palazzi dove i loro animali fanno i loro bisogni. In effetti, se è vero che molti ormai raccolgono gli escrementi è anche vero che rimangono ancora tanti padroni incivili, ed è altrettanto vero che l’urina non viene mai pulita da nessuno, con la conseguenza che molte vie dei centri storici italiani sono stati trasformati in fiumi giallognoli e maleodoranti.
Ma la prima delle ragioni, probabilmente, è che ormai i padroni di cani sono molti e che di conseguenza, sono molte le entrate recuperabili tramite una simile tassa. Chi è favorevole alla sua introduzione afferma che essere proprietari di un cane sia indice di notevole ricchezza, e che pertanto è giusto colpire con questa imposta le persone più abbienti. È vero che aver cura di un animale comporta numerose spese, di carattere alimentare, sanitario e igienico. Sono in tanti poi a non badare a spese nel comprare al proprio amico a quattro zampe costosi giochi, cappottini e altri accessori di cui l’animale non avrebbe proprio sempre bisogno.
Ma un cane è spesso un animale da compagnia, per chi è solo e non ha nessuno che gli stia accanto. Il più delle volte si tratta di persone abbandonate dalla società, che non hanno nemmeno grandi risorse economiche, e vivono con pensioni e stipendi minimi. Per altri un cane è un amico a quattro zampe, da trattare bene, ma non da viziare con inutili e costosi regali ogni giorno. I cani sono poi indispensabili a chi ha problemi di vista (o è addirittura affetto da cecità), soffre di depressione, oltreché per i bambini che devono praticare costantemente la pet-therapy. Tutto questo senza considerare quanto utili possano essere gli animali in situazioni di emergenza, come in caso di valanga, di frana o di terremoto.
 
La nostra idea è quindi che non sia giusto colpire economicamente i proprietari di cani, e che avere un amico peloso non sia necessariamente indice di ricchezza. Molti padroni sono anziani, soli, poveri e malati; tanti, comunque, stentano ad arrivare a fine mese e se proprio è necessario tassare qualcuno, questi è da individuare in chi veramente ha redditi elevati, e non n hi semplicemente ha un animale.

sabato 11 febbraio 2017

Ricerca: chi maltratta gli animali può avere seri problemi mentali


L'università di Oxford, ai fini di una ricerca, ha preso in esame 327 persone che nel corso degli ultimi tre anni sono state accusate o condannate per aver attuato delle violenze nei confronti degli animali. Le violenze in questione sono varie e di diversa gravità: si va dall'abbandono alle torture, e si arriva persino all'uccisione. I ricercatori hanno analizzato approfonditamente il comportamento di questi individui, soprattutto dal punto di vista psicologico e psichiatrico. I risultai sono stati veramente sconcertanti.
È emerso infatti che il 74% di loro ha disturbi della personalità, palesi o latenti, mentre addirittura l'89% ha comportamenti tendenzialmente violenti e irascibili, non solo nei confronti degli animali ma anche degli esseri umani. Si tratta insomma di persone fortemente disturbate, che vanno sicuramente punite per i loro crimini ma che vanno anche curare, affinché non ripetano le orribili azioni che hanno commesso.

Fonte: Science of Mind, 6.02.2017, p. 36.

giovedì 9 febbraio 2017

Il batterio che assorbe le radiazioni

 
Il Deinococcus radiodurans (è questo il suo nome scientifico) è conosciuto da diverso tempo. Si tratta di un batterio estremofilo, in grado cioè di sopravvivere a condizioni ambientali estreme, che renderebbero la vita di quasi altro essere vivente difficile o impossibile  L'organismo in questione è in grado di sopravvivere a temperature bassissime, ad ambienti acidi e privi di acqua. La sua caratteristica principale, da cui deriva il nome, è però quella di resistere a dosi veramente elevate di radiazioni, in grado di uccidere nel giro di qualche minuto animali e batteri.
Tuttavia un'ulteriore peculiarità è emersa da uno studio tutto giapponese: secondo i ricercatori di Yokohama, il Deinococcus radiodurans sarebbe persino in grado di assorbire parte delle radiazioni presenti nell'ambiente, contribuendo a bonificarlo. Questa incredibile scoperta, se correttamente sfruttata, in un futuro non molto lontano potrebbe consentire di diminuire le radiazioni nei luoghi dove sono avvenuti disastri nucleari (come Chernobyl e Fukushima), e renderli così nuovamente vivibili.
In base alle conoscenze attuali, infatti, non esistono altri rimedi per decontaminare zone inquinate da elementi radioattivi, e l'unica alternativa è aspettare migliaia di anni, perché l'area interessata torni ad essere abitabile.

martedì 7 febbraio 2017

Il film horror più pauroso di sempre

 

The Dark River. Oggi questo titolo è poco conosciuto e non se ne parla molto, ma quando uscì nelle sale fu in grado di terrorizzare migliaia di cittadini americani. Si sospetta persino che a questa pellicola siano attribuibili dei decessi. Ma cominciamo con ordine. Il film fu realizzato tra il 1946 ed il 1947, dal regista Michael Travel. Fu girato nell’arco di qualche mese, con un budget molto limitato e con attori alle prime armi. La storia narrata è la seguente:
 
Una ragazza di 26 va ad abitare con la madre in una villa ottocentesca, ereditata da una vecchia zia.
Il grande parco di questa casa è attraversato da un fiume, sulle cui sponde vengono ritrovati strani oggetti. Il primo è una statuetta di legno, scheggiata, che raffigurava un elefante indiano. Il secondo oggetto è un teschio mostruoso, con tre orbite e due bocche. Il terzo è una statua di un nano. Ma non un nano da giardino, come quelli a cui siamo abituati, ma una bestia orribile, deforme e sproporzionata, con il volto incredibilmente malvagio.
Dopo i ritrovamenti la ragazza diventa sempre più inquieta e ansiosa. Non si fida delle persone che ha intorno, nemmeno della propria madre e dei propri amici. Per di più comincia a soffrire di sonnambulismo e di allucinazioni visive. Una notte, in seguito ad un attacco di sonnambulismo, si risveglia sulla riva del fiume, con in mano una testa mozzata che presenta le stesse deformità del cranio trovato qualche giorno prima. Due giorni dopo rinviene la madre morta nel parco, con l’addome schiacciato. Nei dintorni vi sono delle enormi impronte, senza dubbio quelle di un grosso elefante africano. Il film si conclude con la ragazza che qualche giorno dopo si tuffa nel fiume e scompare tra le sue acque, per sfuggire ad un orribile nano che la stava inseguendo.

La pellicola turbò molti spettatori e i giornali riportarono la storia di diverse persone che dopo aver assistito allo spettacolo avevano sofferto di incubi e allucinazioni spaventose. Secondo il New York Times del 21 febbraio 1947 alcuni erano arrivati persino a suicidarsi per sfuggire alla visione di un terribile nano deforme che li inseguiva. Il film, per il suo forte impatto negativo, non venne più proiettato nelle sale e la sua ulteriore distribuzione venne bloccata. Così si finì presto per non parlarne più e le pellicole originali, non più riprodotte in quanto non richieste, andarono perse, rovinate o distrutte. Ad oggi sopravvivono solo quattro copie (almeno di quelle note), una delle quali si trova presso l'Horror Museum di Toronto.  

lunedì 6 febbraio 2017

Cani: amano più degli uomini. Lo dice la scienza.


Un approfondito studio incrociato affrontato da tre università americane, e recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Official Institute of Science and Research, ha preso in esame il comportamento di uomini e cani nell'arco di un'intera giornata. Le ricerche effettuate hanno dimostrato come un cane manifesti in media oltre 79 segnali di sincero affetto in un solo giorno, mentre gli uomini a stento riescono ad arrivare a 6. La percentuale, per i canidi, aumenta ulteriormente qualora ricevano grandi attenzioni dal padrone e dalle persone che considerano "famiglia".
I cani che hanno subito pesanti maltrattamenti, o hanno ricevuto nel corso della loro vita poche attenzioni, manifestano certamente meno segni positivi, ma comunque la media rilevata non scende mai al di sotto del 57, che è un numero ancora nettamente superiore rispetto a quello rilevato in base allo studio sugli esseri umani.

 
Fonte: Official Institute of Science and Research, 3.03.2017, p. 59

sabato 4 febbraio 2017

Il mistero delle coltivazioni occute


L'uso massiccio di pesticidi ha contaminato per sempre i terreni di una frazione di Guilly (Francia). Dai rilevamenti la concentrazione di veleno è tale da aver prodotto verdura e frutta di dimensioni abnormi. Un po' come accadeva con le carote di Chernobil. I cittadini delle zone limitrofe hanno organizzato delle manifestazioni di protesta, il terreno benché sia stato confiscato ai proprietari continua ad essere misteriosamente coltivato. Si attendono sviluppi.

Il pesce liberato


Il gelo polare di questi giorni ha trasformato molti laghi italiani in vere e propri blocchi di ghiaccio

Malgrado questo un pescatore di Goro non si è fatto intimidire dal gelo. È sceso sul greto del fiume e mentre slittava sul ghiaccio un pesce gatto si è liberato finendo così dalla padella alla brace. Il pescatore pur dolorante è tornato felice a casa. 

Energia pulita a costo zero. Per tutti.



È finita l’era del petrolio, dell’inquinamento e delle accise esorbitanti sulla benzina. Un teem di fisici ed ingegneri giapponesi, dopo circa 6 anni di studi ed esperimenti, ha brevettato un sistema per ricavare energia pulita a costo praticamente nullo. Il nuovo sistema si basa su una innovativa tecnica che sfrutta le vibrazioni delle molecole d’acqua sottoposte a particolari frequenze sonore, destabilizzandole e producendo in questo modo alti quantitativi di energia. Questo sistema verrà utilizzato per costruire una piccola centrale elettrica sperimentale nell’isola di Yuge, ma si pensa di poterla applicare a breve anche ai mezzi di trasporto e di poter costruire così auto completamente ecologiche. La benzina potrebbe essere preso solo un ricordo.


Prime tracce di vita su Marte




Ieri è finalmente giunta una notizia straordinaria. Sono state trovate le prime tracce di vita su Mate. La ricerca è stata portata avanti dall’Università di Freyburg (Germania), che dopo mesi di studi e analisi sulla colorazione anomala di certe rocce marziane è giunta alla conclusone che si tratta di aminoacidi e altre sostanze organiche, probabilmente prodotte sa esseri simili ai batteri presenti sulla Terra. 

Questo cane ha fatto una cosa straordinaria!



Il cane è il miglior amico dell'uomo e sempre lo dimentichiamo. 
Ore 18,30 Frittole: cane abbandonato mette in fuga i ladri e salva la vita di un contadino ottantenne. La notizia ci giunge grazie agli amici che ci seguono nelle nostre pagine a difesa dei cani per un mondo disumanizzato. Il cane aveva una targhetta con inciso su "Adamo", il suo nome. Un presagio d'umano. Una vera conferma!